Le sorgenti elencate sono generiche e vi sono molte variabili nei singoli processi. A seconda della sorgente, esiste una serie di componenti da analizzare e che sono elencati a loro volta in specifiche tabelle; il produttore dovrebbe valutare se i componenti elencati sono applicabili o meno all'impianto effettivo.
1. Gassificazione del carbone (idrogeno grigio, produce circa 20 kg CO2/kgH2)
2. Steam reforming, da metano o metanolo e acqua (idrogeno grigio, produce circa 9 kg CO2/kgH2)
3. Gassificazione del carbone (idrogeno blu se la CO2 viene catturata e immagazzinata)
4. Steam reforming, da metano o metanolo e acqua (idrogeno blu se la CO2 viene catturata e immagazzinata)
5. Elettrolisi dell’acqua in un elettrolizzatore alimentato ad energia elettrica in cui le fonti sono rinnovabili e le emissioni di gas climalteranti risultano nulle o quasi nulle (idrogeno verde)
6. Elettrolisi dell’acqua in un elettrolizzatore alimentato ad energia elettrica prodotta da centrali nucleari (idrogeno viola)
7. Termolisi
8. Biogenerazione
Per quanto riguarda le problematiche connesse con la produzione di idrogeno verde, occorre precisare che si tratta di un processo energivoro e che con le attuali tecnologie per produrre 1 kg di H2 verde con elettrolisi occorre impegnare circa 55-58 kWh/kgH2, mentre il potere calorifico inferiore (densità energetica) dell’idrogeno è pari a circa 33,3 kW/kgH2. Quindi, per la produzione, viene impegnata più energia di quanta se ne possa ricavare. Inoltre, il prezzo dell’idrogeno verde sul mercato internazionale è molto variabile oltre che elevato.
Fonte: https://www.sick.com